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LA CONVERSIONE DI S.PAOLO

Una delle opere più note sul tema della Conversione di San Paolo è certamente quella di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio che si trova a Roma in Santa Maria del Popolo all'interno della Cappella Cerasi. Dipinto nel 1601 per commissione di Monsignor Cerasi, il quadro rappresenta il momento della conversione di San.Paolo o Saulo di Tarso descritto negli Atti degli Apostoli cap.9, 1-19: ?E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?" .Rispose: "Chi sei, o Signore?". E la voce: "Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare". Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco? 

Sebbene non sia mai detto negli Atti, la tradizione, che l?arte ha privilegiato , vuole che la caduta sia avvenuta da cavallo ed è abbastanza verosimile in quanto l'episodio è avvenuto durante il viaggio di San Paolo verso Damasco

Nel dipinto, Michelangelo Merisi privilegia l'intimità e il mistero della conversione riducendo soltanto a tre gli attori dell'evento: il giovane Saulo, che allarga le braccia e le protende verso la luce componendo un circolo col dorso del cavallo e il palafreniere che con premura si china a tenere il morso dell?animale proteso al suo padrone. Come in tutte le tele della maturità del Maestro, protagonista assoluta è la luce, che plasma gli ambienti e definisce gli spazi della composizione, oltre a focalizzare l'attenzione dello spettatore sui protagonisti della scena che sembrano emergere dall'oscurità che li circonda

Stranamente la maggior parte dello spazio compositivo della tela è occupato dalla figura del cavallo. Calvesi ritiene che la scelta di porre al centro del dipinto l?animale, sia stata fatta per simboleggiare l'irrazionalità del peccato, ma, a mio giudizio, anche il realismo dell?accaduto. Paolo, raffigurato a terra, nel forte scorcio prospettico, appare annientato dalla luce, la sua figura nella composizione è nemmeno prioritaria, egli cade sotto la sagoma dominante del cavallo che alza la zampa per non ferire il suo padrone :"Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?"(Atti 9,4). tutto accade come in sordina, in un'interiorità, nel segreto di un'esperienza cui non bastano parole umane a raccontarla, una voce che Paolo non dimenticherà mai. "Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?" E questa la domanda che lo ha ferito, che lo ha atterrato, che lo ha reso cieco, che lo porterà ad cambiamento radicale di vita. Egli è lì a terra, le braccia allargate, gli occhi chiusi, come vinto da un invisibile avversario. "Ecco, mi arrendo" Le mani alzate in segno di preghiera, forse di resa, o di abbandono, aperte ad accogliere la luce della grazia e della illuminazione divina.La conversione di Paolo è diventata, l?emblema di ogni conversione, il modello di riferimento, anche nella storia, dell?incontro fra l?incredulo e Dio. La celebrazione della Conversione di S.Paolo, già presente in Italia nel sec. VIII, entrò nel calendario Romano sul finire del sec. X. Conclude in modo significativo la settimana dell?unità dei cristiani, appena celebrata, ricordando che non c?è vero ecumenismo senza conversione.

La conversione cui papa Francesco, nell?Anno giubilare, invita tutti come ad una esperienza unica e appagante, è un cambiamento di prospettiva, di indirizzo, una scelta radicale esistenziale, una risposta ad una chiamata del Signore che ti riempie di gioia, che cresce e dura tutta la vita

Cosè la conversione? Ogni conversione scrive Paolo Curtaz in La lettera perduta è una storia da raccontare, ogni incontro con Dio è una testimonianza del suo amore per tutti noi. Molti pensano che la conversione sia passare dal non credere al credere, dall?adorare false divinità al riconoscere il volto del vero Dio. A volte è così. A volte invece, la conversione è tanto più eclatante quanto più difficile: io credevo di credere, ero certo delle mie convinzioni, non dubitavo nulla e di nulla. Dio ha dovuto urlare, farmi inciampare nelle mie sicurezze che mi avevano portato a diventare un violento nel suo nome, per farsi riconoscere?.

Non dobbiamo mai smettere di convertirci?, dice papa Francesco. Paolo dovrà convertirsi numerose volte, nella sua vita, dalla prima, fondamentale conversione del cuore, a quelle più sottili del suo modo di vedere se stesso, gli altri, la Chiesa. L'Anno Santo della Misericordia serve a questo, ad andare avanti nella strada della salvezza, ?La conversione non riguarda solo gli atei ma anche quanti si ritengono già cristiani. Nessuno può dire: sono a posto. Non è vero, sarebbe presunzione, perchè sempre dobbiamo convertirci?. è un "invito pressante ad aprire il cuore e accogliere la salvezza che Dio ci offre incessantemente, quasi con testardaggine, perchè ci vuole tutti liberi dalla schiavitù del peccato" "La salvezza è offerta ad ogni uomo, ad ogni popolo, nessuno escluso, a ognuno di noi: nessuno di noi può dire: ?Io sono santo, io sono perfetto, io sono già salvato?. (P.Francesco 7 .12. 2015)

Perchè la filosofia moderna ha trascurato, anzi rimosso, il tema affascinante e ricco di implicazioni della conversione? E la domanda con cui Catherine Chalier, allieva di Emmanuel Lèvinas, inizia il suo saggio? Il desiderio di Conversione?.(Avvenire 15.9. 2015) Forse perchè convertirsi è un atto di trascendenza, e come tale estraneo all?orizzonte delle certezze scientifiche? O perchè tocca, nell'uomo, le corde spirituali più profonde che i filosofi da tempo hanno rinunciato a esplorare? Conversione è processo di incontro e di ascolto dell'Altro (e degli altri), è ciò che sta alla base della conversione, che sia dall'agnosticismo a una religione rivelata, oppure a volte da un'appartenenza religiosa stanca e demotivata... 
I racconti che i convertiti fanno testimoniano il loro percorso, il desiderio, spesso la loro sofferenza, quasi sempre l?intima gioia di aver risposto alla chiamata personale che hanno sentito. è una chiamata che la tradizione filosofica definisce "ricerca della verità". La studiosa francese analizza poi cinque vicende storiche di "desiderio di conversione", che hanno segnato il travagliato XX secolo: Franz Rosenzweig, Henri Bergson, Simone Weil e Etty Hillesum, Cinque percorsi che non pretendono di spiegare cosa sia quel segreto che muove a convertirsi, ma che illuminano la fragilità dei confini e, per chi abbraccia la prospettiva biblica, della grandezza di Colui che chiama. L'irreprimibile desiderio verso il bene e verso il vero...che, dice Chalier, spinge a "vivere la finitezza con l'esigenza del più alto, del più profondo". 

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Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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